Riforma del catasto: il giudizio e l’iniziativa di ASPPI

Approvata la Legge delega che prevede la riforma del catasto, i tempi per l’effettivo riordino di questo strumento saranno ancora lunghi ed il percorso accidentato: servirá almeno un anno per approvare i Decreti Legislativi necessari a rendere applicativa la riforma; ed almeno 4 o 5 anni per completare l’effettiva revisione delle rendite.
Comunque sia, La Legge Delega costituisce un elemento essenziale per capire su quali binari sarà indirizzata la riforma.
Dall’inizio, Asppi ha paventato il rischio che dietro il legittimo e condiviso obiettivo di cancellare le attuali sperequazioni, si celasse la volontà di determinare una generalizzata rivalutazione delle rendite che, ad aliquote dei tributi invariate ( o in aumento ), potrebbe comportare un incremento intollerabile del peso fiscale sugli immobili.
E’ un rischio tutt’ora presente e sul quale occorrerà vigilare fino al termine di questo lungo processo. Un rischio che certamente non aiutano a dissipare i meccanismi ferraginosi e complicati di calcolo delle nuove rendite previsti dalla Legge che si avvalgono di funzioni statistiche (algoritmi), la cui effettiva funzionalità andrà verificata nel concreto.
Nè sul piano del principio ci può soddisfare l’idea, tradotta in norma, relativa alla determinazione di un doppio valore (reddituale e patrimoniale) degli immobili che appare funzionale a giustificare una tassazione patrimoniale che si punta a far diventare elemento costitutivo e parmanente del nostro ordinamento fiscale e da noi sempre contestato, sulla base del fatto che i redditi capitalizzati in immobili sono già stati tassati al momento della loro formazione e, con le imposte patrimoniali, vengono tassati una seconda volta, indipendentemente dal reddito prodotto.
Senza quindi offuscare in alcun modo il giudizio critico che esprimiamo per i motivi sopra ricordati, è giusto sottolineare le opportunità e gli elementi positivi che offre la Legge e che sono stati molto spesso il frutto della iniziativa di Asppi e di altre Associazioni della proprietà edilizia.
Innanzitutto, il principio, scritto a chiare lettere nella Legge, circa la necessità che il riordino del catasto mantenga invariata la pressione fiscale degli immobili (invarianza che deve essere verificata sul territorio e garantita da corrispettive diminuzioni delle aliquote).
In secondo luogo, sicuramente costituisce un elemento di perequazione il passaggio dai vani ai metri quadri nella determinazione dei valori.
In terzo luogo, sono previsti nella Legge elementi di trasparenza e di tutela dei contribuenti da noi fortemente richiesti ed ottenuti: la pubblicità delle funzioni statistiche adottate, la presenza di tecnici indicati dalle rappresentanze della proprietà edilizia nelle commissioni censuarie, il diritto del contribuente a contestare il valore attribuito attraverso un ricorso per ragioni di merito e non solo di legittimità.
In quarto luogo la decisione di adottare come anni di riferimento per la determinazione delle rendite gli anni 2011, 2012, 2013 (anni di forte calo dei valori immobiliari).
Infine, la previsione contenuta nella Legge di individuare regimi agevolati per gli immobili soggetti ad opere di adeguamento in materia di sicurezza, riqualificazione energetica o architettonica.
Asppi si impegna a realizzare ni prossimi mesi una forte iniziativa tesa a far conoscere ai propri associati ed agli altri proprietari di immobili le novità e i rischi insiti nella Legge.
La nostra associazione, in rapporto con altre Associazioni della proprietà edilizia, continuerà ad interloquire con il Parlamento ed il Governo affinché i Decreti Legislativi siano coerenti con i principi previsti dalla Legge e ne consentano una applicazione chiara e rispettosa dei diritti della proprietà edilizia.
ASPPI- DIREZIONE NAZIONALE

Author: ASPPI Savona